Aritmetica Pratica. Negoziante di Lioneha tirato fopra Augufta Al Cambio Di 51. 2, fanno le Lire 3890. 12; olTerva-te La fcgucnte Operazione. opEUAZio^n. Se Fior. Ich Vale 51. fol. 2. Den., quanti, Fior. 1520 Carant. 45 f;^? Moltiplicate li Fior. 1520 Carant. 45^7;, o iìa - | pro Li foldi 51. den. 2, kommen dall cfemplare, e il prodotto farà Fiorini 1520. 45 j-Pro fol. 51. 2 1520 7600 Pro Carant. Ich prendafi 77 Di 12. g. 253. 4 pro den. 2? •. -- Pro 12 25. 7. pro Auto - 3020 777 * 12. 9. 7 pro Auto. 15 • "^^Pro i-^ 20 r307 ^ 77812 -- ì e;: osi Lir. 3890.12-E però Pro il Ragguaglio de Cambj. Lib.

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Aritmetica pratica . Negoziante di Lioneha tirato fopra Augufta al Cambio di 51. 2, fanno le lire 3890. 12 ; olTerva-te la fcgucnte Operazione. opEUAZio^n. Se Fior. I vale 51. fol. 2. den., quanti, Fior. 1520, Carant. 45 f;^?Moltiplicate li Fior. 1520 Carant. 45 ^7;, o iìa —| per li foldi 51. den. 2, come dall cfemplare, e il prodotto farà Fiorini 1520. 45 j—per fol. 51. 2 1520 7600Per Carant. i prendafi 77 di 12. g.~ 253. 4 per den. 2 ?•. - - per 12 25. 7. per Car- 3020 777* 12. 9. 7 per Car. 15 •^ ^ per i-^ 20 r 307 ^ _ 77812- - ì e ;:osi lir. 3890.12 — E però Per il Ragguaglio de Cambj. Lib. VI. 147 E però fé per Carant. i , o fia Bl -i •ì — quanti per {Il O fia 307 £•- 7j , 105 per 105 Divi Tore 307 2100 7 2 49 per 1 ij 2149 0000 Sapendofi adunque il modo con cui cambiano le Piazze fra loro , e l.idivifione delle monete di cambio, non fi troverà ditHcoltà di convertire qua-lunque altra moneta d un Paefc, in quella di un altro, fervendofi fcmpredella norma indicata di fopra.. T 2 SEZIO- 148 Regole Elementari SEZIONE TERZA. CHE CONTIENE LA TRACCIA DEGLI ORDINI IN BANCO , O SIA COMMISSIONI. QUalora i prezzi deCambj, che formano il fuggetto delle commifTioni, che lePiazze fi danno fcambievolmente, fi trovailero inalterati in tempo della^ricevuta dell ordine, o commilììonc, non vi farebbe difficoltà 1 efeguirli ;ma ficcome raro è il calo, in cui non vi fia variazione, la quale è conti-nua; perciò il può dire, che la perizia del Banchiere confille a fcoprire, le le com-inilfioni avute fieno per effere efcguibili col medefirao vantaggio, abbenchè i prez-zi ordinati fieno differenti. A quello fine fi proporranno diverfi Qiiefiti, per mez-zo de quali fi andrà Icoprendo fé gli ordini feguenti ponno eifere elèguiti , o inche modo debbano efeguirfi, o a minor danno, o a maggior vantaggio. PrendiamoV. g. di mira la Piazza di Geneva. S^U E S I T O PRIMO. UN Banchiere di Geneva riceve ordine di tirare fopra una di quelle due Piazze, cioè lopr

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